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“Apprendere e ricercare, così come esercitarsi, non è forse piacevole? Quando un amico arriva da lontano non è una bella cosa? Non angustiarti se non sei apprezzato da nessuno: non è forse questo il destino di un vero uomo?”

Confucio 孔夫子 (551 – 479 p.E.v)



5 L’insegnamento della matematica in Cina
5.0 Intenti del capitolo

Dopo aver rivolto la nosta attenzione alle concezioni matematiche diffuse nella cultura cinese cerchiamo ora di interpretare le forme e le modalità dell’educazione scientifica e matematica che una persona di cultura cinese immigrata in Italia può avere in mente. Per questo, dopo qualche cenno storico sulle istituzioni educative cinesi, esamineremo alcune caratteristiche della didattica della matematica praticata in Cina.

5.1 Cenni storici

Lo studio accademico della matematica ed il suo insegnamento ebbero la loro maggior fortuna durante le dinastie Sui (隋朝, 581 – 618), Tang (唐朝, 618 – 907) e Song (宋朝, 960 – 1279), con lo sviluppo dell’Accademia Imperiale (Guozǐjian 國子監) (Zhang, 2005). In questa che era la maggiore istituzione per la formazione e selezione dei quadri dell’amministrazione si erogavano corsi ad alto contenuto matematico.

L’accesso a questa scuola era basato su di un reclutamento attraverso tutti gli strati sociali ed una durissima selezione. Scelta una trentina di studenti, i docenti li dividevano in due classi che studiavano su testi differenti. Un indirizzo era più fondamentale e pratico, mentre l’altro più teorico ed arrivava a tecniche più raffinate. Il corso di studi durava sette anni, dopo i quali gli studenti erano sottoposti a severissimi esami di stato che avevano luogo durante un’unica sessione annuale e li abilitavano al servizio nell’amministrazione. Si trattava di prove scritte e di interrogazioni orali. Il punteggio era espresso in decimi e la sufficienza si otteneva con 6.

Dalle prime poche decine gli studenti crebbero nel corso del tempo sino a 200. Questi numeri rapportati alle dimensioni del Paese possono dare un’idea dell’estrema rigidità della suddivisione gerarchica dei ruoli nella società cinese in quelle epoche. D’altro canto, il confronto con la storia delle istituzioni culturali europee testimonia la precocità (quasi 500 anni prima della fondazione dell’Università di Bologna) e la longevità delle iniziative culturali nella storia della Cina.

Durante il regno dei Tang l’importanza della matematica tra le materie del curriculo divenne tale da richiedere la redazione dei Dieci classici matematici (十部算经 Shibu suanjing) una raccolta delle principali opere matematiche di tutta la tradizione precedente come libro di testo per gli studenti.

In seguito l’interesse per gli studi matematici fu soverchiato da quello per la calligrafia, restringendosi all’ambito privato di pochissimi intellettuali. Lo stato non se ne occupò per lungo tempo.

L’insegnamento della matematica, in una versione di sapore nettamente occidentale, riprese nelle scuole cristiane aperte dai missionari che, in seguito alla Guerra dell’Oppio (1840), furono riammessi in Cina dopo lunghissimo divieto (Zhang, 2005). Il livello di insegnamento non era particolarmente