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basilica di S. Gavino in Portotorres sono sostenute da 22 colonne di marmo, tolte per buona parte dalle vicine rovine di Turris Libyssonis. Nella porta a destra del Duomo di Cagliari abbiamo un'amorevole e leggiadra fusione di decorazioni medievali con classici frammenti d’arte romana. Il bellissimo sarcofago, rappresentante un personaggio togato in mezzo ad un festoso trionfo di genietti, è collocato sopra l’architrave, non a casaccio, ma col chiaro intendimento di mettere in evidenza le belle sculture e di farle trionfare nella lunetta sotto il simulacro della Madonnina.

La stessa architettura frammentaria riscontriamo in S. Antioco di Bisarcio, in Santa Giusta d’Oristano, in Santa Maria d’Uta e in tante altre chiese di squisita arte toscana.

Il vento medievale che nelle altre regioni italiane alterò le classiche e belle forme ornamentali, trovò nella nostra isola un forte ostacolo nell’influenza delle tante costruzioni romane sparse nelle nostre campagne. I mostri che si rincorrono si affrontano e si dilaniano. popolando di spaventose immagini le tetre navate delle chiese dell’Alta Italia. si ritrassero dalle nostre, mal sofferenti del cielo perennemente azzurro e del candore dei marmi e dei calcari di cui s'adornarono i nostri edifici religiosi.

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Le chiese medievali sarde, benché per nobilità di linee e per eleganza di forme assurgano a vere opere d’arte, sono modestissime per le ristrette dimensioni e per la sobrietà delle decorazioni. Le condizioni economiche dell’isola non permisero l'esecuzione di chiese a cinque navate che sono frequenti nelle altre regioni italiane. Le cupole, che gli artefici romanici solevano elevare agli inerociechi delle navate longitudinali con quelle trasversali, non si riscontrano nelle chiese romaniche sarde, malgrado i tanti modelli che ai costruttori locali offrivano le chiese bizantine.

Mancano inoltre le costruzioni rotonde e poligonali che nel periodo romanico si costruivano per lo più ad uso di battistero in vicinanza di chiese a prospettiva longitudinale.

Le variazioni al tipo originario basilicale sono frequenti nelle chiese sarde ed alcune presentano speciale interesse, La forma planimetrica a tre navate con due absidi terminali, che deriva dalla tradizione artistica carolingia, si riscontra nella Chiesa di S. Gavino di Portotorres.

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