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delle speranze d’italia |
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sta centralità; usurpator forse di alcuni diritti temporali, e di ciò vituperato già, lodato ora sovente, mentre si dovrebbe forse solamente scusare; Gregorio VII combattitor lunganime per tutte queste imprese, e che morì fra esse, esule, martire, vantandosene e tramandandole ai successori. I quali furono tra gli altri un Urbano II adempitor del pensiero delle crociate, Calisto II adempitor della indipendenza ecclesiastica, Alessandro III il gran confederato dei Comuni italiani. Del resto tutti questi Papi non furono già essenzialmente capi di una parte italiana contro all’altra; e nemmeno capi della nazione contro agli stranieri. Tali furono si occasionalmente, temporariamente; ma in essenza, in continuazione ed in somma, furono ciò che dovevano, capi della Cristianità, non meno e non più. E se attendendo a tutti gli interessi cristiani, promovendoli tutti, que’ d’Italia si trovarono più promossi, ei non fu se non perchè questi erano allora de’ maggiori. La grandezza temporale de’ Papi e l’indipendenza d’Italia crebbero insieme e s’aiutarono senza dubbio a vicenda. Ma inducono in grave errore coloro che non sanno narrare se non l’una o l’altra impresa, e fanno così que’ Papi più italiani o quegli italiani più papalini, che non furono. Ei non fu se non Alessandro III che s’unisse veramente all’impresa d’indipendenza; e non vi si unì forse