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300 annotazioni.

tam frustra è detta la reggia di Protesilao, quasi mal cominciata, male apparecchiata, dappoichè costui avea trascurato d’offrire agli Dei i sacrifizi d’uso, quando Laodamia gli venia data in isposa.


Pag. 200.          Quod scibant Parcaæ.

Non posso trattenermi dal trascrivere la famosa descrizione delle Parche fatta dal nostro poeta nell’Epitalamio:

Poichè tutti sui candidi sedili
Piegar le membra, e le capaci mense
Abbondaron di molta e varia dape,
Agitando, irrequiete, il corpo infermo,
I veridici carmi a scior dal petto
Le Parche incominciar. Le membra tremule
In bianchi pepli custodian, che al lembo
Di porpora di Tiro erano intesti;
Nivee bende sedean su la divina
Ambrosia testa, e a l’immortal lavoro
Debitamente avean le mani intese.
Reggea la manca man conocchia, indotta
Di molle lana, e lieve lieve intanto
La destra, ora traendolo, formava
Con le dita in su volte il tenue filo,
Or con l’estremo pollice torcendo
Librato in aria abbandonava il fuso
In vorticoso turbine, ed il dente,
Morseggiando, eguagliava il fil sottile;
Onde dei morsi bioccoli le lische
S’attaccavan qua e là su l’arse labbra.
Viminee ceste custodiano i velli
De le candide lane anzi a’lor piedi,
E intanto che le Dee traeano il filo