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sima e delicatissima vi si fa incontro ad abbracciarvi, promettendovi quel benigno favore che mostra nella fronte ad ognuno ? e voi, crudelaccio, non l’ascoltate e non la ricevete? Se ’l Petrarca non si curò di lei, fu perché era innamorato di madonna Laura, e non voleva ch’ella n’avesse martello. Ma il Boccaccio non la lasciò giá passare, che non la salutasse, e nella Vita di Dante la pregò, che se le volesse nelle sue necessitá render «propizia».

«Illustri». Ed ancor con questi volete esser villano, a’ quali da ogni altro che voi, si caverebbe la berretta? Vi prometto che, se vi sentono, vi fanno balzare in una schiavina. Avete fatto prima ridere, di poi stomacare ognuno di questa vostra rustica cortesia, che gli vogliate alloggiare, e poi tenergli rinchiusi nell’ultima camera. Non cosi fece Dante, ch’era gentiluomo, che diede lor tutta la casa a saccomanno: e vedetelo in questi essempi :

Giá nel calare illustri cittadini...

Ch’assai illustri spiriti vedrai...

Illustrami di te, si ch’io riveli le lor figure...

Per aggiunta disse il Bembo:

Use fare alla morte illustri inganni...

E non men l’altre illustri, ch’io vi scemo.

Disse il Casa:

E fúr tra noi cantando illustri e cónti.

Ma voi, che fate si gran professione d’intendere i misteri del Petrarca, come, in una cerimonia di tanta importanza, non sapete che a lui parve di metterli nell’ultimo loco, per onorarli e non per confinarli? — O perché non ha egli imitato ancora in. questo il Petrarca? — potreste voi replicare. Ve lo voglio dir per questa volta: ma non vi avezzate a volermi cavar di bocca i misteri che ci conosco anch’io, senza voler dire i vostri. Il Caro