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SUPPLEMENTO DEL TRADUTTORE

ALLA LACUNA DEL RAGIONAMENTO PRIMO (p. 271, lin. 11)

Scampato Dafni da questo pericolo, come gentile e conoscente che egli era, ringraziò Dorcone del suo aiuto, offerendosegli molto; e la Cloe altresi gli prese affezione, e fecegli intorno di molte amorevolezze. Era Dorcone un cotal tarpagnuolo inframmettente, di pel rosso, di persona piccoletto, e di maniere tutto nel praticar curioso, nel parlar lusinghiero e nel pensier malignuzzo: insomma un cattivo bestiuolo. Aveva costui piú volte veduta la Cloe, e, piacendogli, cercava di farlesi amico; e di giá avea gittato un motto a Driante di volerla per moglie. Ora, in su questa occasione, veggendo Dafni cortese e soro com’era, e parendogli la Cloe semplicetta ed arrendevole per le carezze, ch’ella per amor di Dafni gli facea, pensò di addomesticarsi con esso loro piú strettamente, perché il suo disegno gli riuscisse; e fattilisi con molte parole e con molte sue novelle amici, e lasciato un appicco per rivedersi, se ne tornò per allora a’ suoi buovi, tutto acceso della bellezza della Cloe ed aschioso della pratica che vi tenea. Rimasti i due giovinetti soli, se n’andarono verso la grotta delle ninfe, per ringraziarle del pericolo scampato, e, cogliendo tra via de’ fiori, fecero a ciascuna di esse la sua corona; poscia, adoratele e ringraziatele, uscirono sul pratello, davanti alla grotta, e, quivi d’altri fiori fatte ghirlande per loro, cosi inghirlandati se ne scesero al bagno delle ninfe. Era questo bagno a’ piè d’esso pratello, percioché l’acqua, che della grotta usciva, per mezzo d’esso correndo, giungeva ad una ripa tagliata del medesimo sasso che la grotta, e quindi cadendo, e d’uno in un altro macigno percotendo e romoreggiando, si ricoglieva