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ne fossero aperti, pur trovarono delle viole mammole, de’ narcissi, delle terzanelle e d’ogni sorta fiori, che di quella stagione son primaticci: di questi fecero ghirlande alle statue di Pane e di tutte le ninfe; e del primo latte che munsero altrettante ciotole empiute, e fioritele, lor medesimamente le dedicarono. Questo fatto, posero bocca alle sampogne; e sonando disfidarono i lusignoli, che, intermesso per lungo spazio il cantare, quasi per rammemorarsi de’ dimenticati accenti, pianamente entro le macchie cinguettavano, ed «Iti», prima sotto voce, poscia piú scolpitamente pronunciando, rispondevano. Qua si sentivano belar pecore, lá si vedevano saltar agnelletti, e, per poppare, con un piacevol divincolamento alle materne poppe sottomettersi. I montoni, dietro alle non pregne pecorelle correndo e per stanchezza fermandole, qual una e qual un’altra ne montavano. 1 becchi ancor essi le lor caprette seguivano, ed, or facendo loro avanti cotai salti amorevoli, or per amor d’esse co’ rivali questionando, ciascuno la sua propria si conquistava. Queste lascivie avrebbono, a vedere, fatto qual si fosse freddissimo vecchio sentir d’amore, non che i due baliosi ed accesi giovinetti, che di cogliere il frutto de’ loro amori giá tanto tempo cercavano: laonde sentendo piú s’accendevano, vedendo si disfacevano, ed ancor essi s’argomentavano di venire a quel che si fosse oltre al baciare e l’abbracciare, e specialmente Dafni, che nel soggiorno e nell’ozio di quell’invernata messe le prime calugini ed in succhio venuto, era come un torello gagliardo: perché, non piú potendo alle mosse contenersi, le s’avventava addosso a baciarla ed abbracciarla, e, come quello che in ogni affare era piú astuto e piú risicato di lei, le domandava che s’arrecasse a compiacerlo di tutto che egli voleva e che si coricasse ignuda con lui piú soavemente che non erano soliti di fare, dicendo che, secondo la dottrina di Fileta, questo solo mancava a fare per compito rimedio dell’amore. E domandando la Cloe: — Dopo questi baciamenti, questi abbracciamenti e questi coricamenti, che sará egli di piú? Coricati che ci saremo nudo con nuda, che pensi tu d’aver a fare? — Faremo — rispose Dafni — quel che fanno i montoni alle pecore ed i becchi alle capre. Non vedi tu, dopo quel