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ridere ed a tirarmi delle coccole di mortella, le quali secondo che mi percotevano, cosi mi pareva che la stizza mi scemassero, tanto che, tutto raddolcito, cominciai a desiderar di averlo in mano e di carezzarlo. Per che, lusingandolo, giurai che lo lascerei andare per l’orto dovunque gli aggradisse, che gli donerei degli altri pomi, quanti ne volesse, e che gli darei licenza che scotesse tutti gli alberi che v’erano, e, se non gli bastava di cogliere fiori con mano, che li mietesse colla falce; purché una sol volta mi baciasse. Allora di nuovo ridendo, d’un riso pieno di foco, mandò fuora una voce, che le rondini, i lusignuoli ed i cigni, sebben fossero vecchi come son io, non hanno si dolce: — Fileta — disse egli, — a me nulla fatica e molto diletto sarebbe a baciarti, percioché piu grato fora a me d’esser baciato che a te di ringiovenire; ma considera bene se la grazia, che tu chiedi, si conviene agli anni tuoi. Baciato che tu m’avrai, bisognerá che mi segua: e non mi potrai né seguir né giungere, percioché la vecchiaia t’aggrava, ed io sono alato e leggiero, e piú tosto s’aggiungerebbe uno sparviero, piú tosto un’aquila, o qual si sia velocissimo uccello. Io non sono giá fanciullo, sebben fanciullo ti paio; ma sono antico di tempo, e di tutto esso tempo piú antico, e ti conobbi per infin quando pascevi presso a’ paduli di Tebe una gran masseria di vacche: io t’ero appresso quando sotto a’ que’ faggi cantavi per amor di Amarilli; ma tu non mi vedevi, bench’io fossi tuttavia con esso lei: io son quegli che la ti diedi per isposa: per me n’ hai tu si bella famiglia di figliuoli, che sono oggi tutti si buoni bifolchi e si sperti agricoltori. Allora era io sempre con voi due; ora sono sempre con Dafni e con la Cloe. Questi sono il mio gregge; e, poiché la mattina gli ho insieme accozzati, me ne vengo a questo tuo giardino, e, per esso diportandomi, mi trastullo con questi fiori, piglio piacere di queste piante, lavomi in questi fonti; e di qui viene che i tuoi fiori sono cosi vigorosi, che i tuoi alberi sono cosi fruttiferi, percioché da’ miei bagni sono annaffiati. Vedi ora s’io t’ho diramate le piante, se t’ho còlti i frutti, se t’ho svelte l’erbe, se t’ho calpesti i fiori; guarda se t’ho intorbidito nessuno di questi fonti, ed abbi questa grazia