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componimento di una danza. Il giro dentro della grotta veniva appunto a rispondere nel mezzo del masso. Usciva dall’un canto del sasso medesimo una gran polla d’acqua che, per certe rotture cadendo e mormorando, rendeva suono, al cui numero sembrava che battendo s’accommodasse l’attitudine di ciascuna ninfa; e, giunta a terra, si riducea in un corrente ruscello che, passando per mezzo d’un pratello amenissimo, posto innanzi alla bocca della grotta, lo teneva col suo nutrimento sempre erboso, e per lo piú tempo fiorito: d’intornovi pendevano secchi, ciotole, pifari, cornamuse, sampogne e molti altri doni d’antichi pastori. A questa grotta usando di tornar sovente una pecora di Driante, che novellamente aveva figliato, gli diede molte volte sospetto d’averla perduta; e cercando col castigo di ridurla a pascer con l’altre, come soleva, prese un vinciglio verde, e fattone ritortola, a guisa di un laccio, venne al sasso con esso per accappiarla. Dove giunto, vide cosa che non sperava; percioché trovò la semplice pecorella, che molto umanamente faceva officio di balia, tenendo fra gambe una bambina, sutavi piú giorni avanti gittata, e accoccolatasi sopra, le si porgea con le poppe in una agevole e quasi donnesca attitudine, quando l’un capezzolo di esse e quando l’altro offerendole; ed ella, senza mai guaire, or questo or quello succiando, ingordamente le s’avventava. Era in viso tutta festosa e polita; percioché la buona balia, poiché satolla l’aveva, tutta leccandola la forbiva. Avea d’intorno per involgimenti e contrassegni un frontaletto tessuto d’oro, certi calzaretti indorati ed un paio di brachine d’imbroccato. Tenne Driante per fermo d’aver trovato cosa divina; ed imparando dalla pecora amorevolezza e compassione, recatalasi in braccio e riposti i contrassegni nel zaino, si volse a pregare le ninfe che gli concedessero grazia di notrirla in buona ventura. E quando fu l’ora di ricondur la greggia alla mandra, tosto che fu giunto alle stanze, chiamata la moglie, le disse ciò ch’egli aveva veduto, mostrolle ciò che aveva trovato, presentolle la bambina e comandolle che, senza altro dire, per sua propria l’allevasse. La buona Nape (ché cosi si chiamava la moglie del pastore), veduta che l’ebbe, le divenne subito madre;