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CORONA

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Dunque un antropofago, un lestrigone, un mostro cosi sozzo e cosi fero, un eh’è di lingua e d’opre e di pensiero, una Sfinge, un Busiri, un Licaone, osa, contra pietá, contra ragione, contra l’umani.tate e contra al vero, in dispregio del santo e del severo editto, che la legge e Dio c’impone;

osa, dico, versare, in faccia al sole, il sangue (oimè!) d’un suo figlio innocente, ond’ha Parnaso ancor rose e viole!

E l’osa e ’l face e vive e non sen pente; e c’è chi ’l vede e chi ’l pregia e chi ’l cole. O vituperio dell’umana gente!

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O vituperio dell’umana gente!

I sacri studi e l’onorate scuole, ond’ha l’alma virtú perpetua prole, ond’è simile a Dio la nostra mente, contamina un profano ed insolente veglio, imaginator d’ombre e di fole, di cui lo stil, gli inchiostri e le parole son la rabbia e ’l veleno e ’l ferro e ’l dente.

Questo empio veglio, per far empio altrui, coi caduti dal ciel nostri aversari e coi suoi vizi esce de’ regni bui.

Quinci turba le catedre e gli altari, e i puri e i saggi e i buoni; e tu da lui, misera etá, senno e valore impari?