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i mali portamenti suoi, alle donne ed ai valletti n’esposero parte. Essi, sentite le lor querele e chiamati per nome quelli che piú frescamente erano ingiuriati, lo dettero lor nelle mani, perché nel punissero ed essi medesimi lo giudicassero. Il giudizio non fu men bello del trionfo; percioché, ristretti insieme, non senza misterio (còme di poi mi sono aveduto) ordinarono ch’una di loro, detta madonna «Inviolata», ne fosse giudice, «Propizia» avocata e «Ancor essa» procuratrice. Fatto questo, gli «Illustri», presolo in pugno, lo presentarono al tribunale: «Ambo» ne furono accusatori e «Simulacri» testimoni. La sentenza fu che l’«Inserte» gli mettessero i geti ai piedi, l’«Amene» gli attaccassero i sonagli, «Tarpato» gli spuntasse l’ali ed i «Gesti» gli svegliessero le corna e lo spennacchiassero tutto. Data la sentenza, «Cede» la sottoscrisse, e «Suo merto» e «Tuo valore» la confermarono, e senza l’aggiunta di «Per». Esseguita per ciascuno quella parte della condennagione che gli toccava, i nanetti si rimasero a basso, ed il resto della brigata col malfattore innanzi se ne salirono al colle. Era nel mezzo d’esso un tempio bellissimo, e nella parete del suo portico un grande e polito specchio di cristallo d’oriente finissimo. In questo parve alla brigata che ’l barbaianni si dovesse specchiare, per farli conoscere se stesso e gli altri ch’avea d’intorno. Condotto l’infelice a questo spettacolo, come quelli che forse mai piú non s’era veduto altrove che nel suo vetro, e di piú che si trovava allora senza le solite piume, parve che da prima non si riconoscesse; e, come di se stesso cercando, faceva di strani gesti (secondo che m’imagino) per raffigurarsi. Raffiguratosi poi, mostrava di non voler esser quel ch’era, pensando forse quel che gli pareva d’essere stato; percioché, di si bella cosa che fino allora s’era tenuto, sozzo fuor di modo e abominevole vi si vedeva. Ma, per chiarirlo (secondo ch’io mi credo) affatto, una di loro disse ridendo: — Questo specchio non ti deve dire cosi il vero, come il tuo vetro; e però, se la vista t’inganna, saria bene che ti riconoscessi alla voce. — Parve che ’l barbaianni sentisse e che si volesse prevalere di quel consiglio, come quelli che si teneva forse altrettanto buon musico quanto gli era parso