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in questo l’intendiate al contrario, come nell’altre cose: ma dovereste pur vedere almeno come la intendono gli altri, e con quanta abominazione è stata da tutti ricevuta questa importunitá, questa impudenza e questa insolenza vostra, e quanta compassione hanno tutti sentita degli dispregi, degli scorni e delle persecuzioni che da voi e dai vostri si son fatte al Caro. Non avete inteso lo sdegno che se n’è preso? i nomi che n’avete acquistati? il castigo che ve n’è dato universalmente da tutti? e ’l risentimento che se n’è fatto dai migliori ingegni, non solo di questa cittá, ma di molti luoghi d’Italia? e da tali, che dal Caro non furon mai visti né conosciuti? Segni evidentissimi che questi vostri modi dispiacciono ad ognuno. Leggete le cose che ne sono state scritte, aspettate quelle che se ne scriveranno in versi e in prosa, e nell’una lingua e nell’altra: ché, se ’l cervello vi tornerá ne’ suoi gangheri mai, se arete occhi e orecchie da sentirle e vederle, non solo doverete non esser piú vago di mal dire, ma vi vergognerete di comparir piú fra gli uomini, e desidererete anco di non piú vivere.

Ma voi, che siete in tutto natura di cane, non pur avete i denti aguzzi per morder altri, ma vi trovate anco una pelle tanto dura, che non temete de’ morsi che sono dati a voi: né anco vi vergognate-della mordacitá, né degli altri vizi che vi si rimproverano, perché ancora la faccia avete canina; e per questo la volete con altri, sebben altri non la vuol con voi, perché siete anco in questo di canina qualitá, perseguitando maggiormente, come fanno i cani, quelli che piú vi fuggono: e però la gente s’è risoluta di far testa e di darvene una buona spellicciata. E non vi varrá l’aviso, ch’avete preso, di far come quei mastini da pecore, che mordono i viandanti, e poi si vogliono salvar col favor de’ pastori, mostrando che si vada lor contra, non per difendersi dai morsi loro, ma per assalir la lor mandra. Dico questo, perché non si tosto avete cominciato a toccar delle picchiate, che, abbaiando d’un’altra voce, tentate di persuadere ai vostri cittadini che ’l castigo che ve ne viene risulta in biasimo ed in dispregio loro; come se ancor essi fossero tenuti d’approvare e di seguir gli errori e le pazzie vostre, e