Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/124

volessi far diligente raccolta di tutte e sottilmente avertir sopra ciascuna, oltre che mostrerei d’esser piú vano di voi, sarei molesto e sazievole ancora agli altri, poiché poco profitto e nessun diletto si può trarre di queste minuzie grammaticali. Quanto alla grammatica, dunque, ed all’osservanza della lingua, facendo pensiero che questa sola particella m’abbia data materia a bastanza, per mostrar quel che voi ne sapete, venendo al restante, lascerò che queste zaccherette di parole se ne passino con la volatica, essaminando la sustanza, i sentimenti e la dottrina vostra, quanto all’altre professioni. Ma, per dare un poco d’indizio che ancora vi son dell’altre spazzature, considerisi a questa menatella sola. Voi dite che «l’uso della lingua nobile non riceve ’ esso 5 col sostantivo manifesto se non davanti». Che volete che s’intenda? «Esso» avanti al sostantivo, o «esso» col sostantivo davanti? Percioché si può intendere nell’un modo e nell’altro. Se intendete «esso» avanti al sostantivo, errate in piú modi : e prima, perché di due parole, alle quali questo «avanti» si può riferire, l’accompagnate con la piú lontana; di poi, perché fate anfibologia, la qual è ripresa quasi in ogni cosa, ma spezialmente dove si parla da maestro e da formatore di nuovi precetti, quale volete esser voi; ultimamente, perché l’usate contra l’uso commune della lingua, perché «esso» col sostantivo davanti, communemente significa che il sostantivo sia prima ed «esso» sia poi, e voi volete intender l’opposito, che prima sia «esso» e poi il sostantivo: e se non lo volete intender cosi, ma nell’altro modo, cioè che «esso» abbia il sostantivo davanti, dite il contrario, e con la regola pronunziate di no e con l’essempio di si; onde che voi sareste quello che direste «madre essa», e non il Caro, che dice «essa Gallia». Vedete grammatico e favellator toscano che voi siete! E forse che non presumete di farne il maestro e d’allegarne anco l’uso, come se vi foste nato e nodrito dentro o che l’usanza e ’l modo tutto, con che se ne deve ragionare e scrivere, fosse compitamente nelle sole osservanze che voi solo n’avete fatte? Non v’accorgendo che, per fare una profession tale, non basta che voi ne sappiate le voci solamente, né la proprietá di ciascuna d’esse; ché bisogna saper anco, in che guisa s’accozzano