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standard e open standard, il diavolo nei dettagli 89

prevale in modo abnorme sugli altri partecipanti. In realtà questa non è una regola necessaria. Esistono buoni standard in cui la tecnologia è stata fornita unilateralmente da un operatore, il quale l’ha compiutamente descritta in maniera standard (esiste uno standard su come si scrivono gli standard) e ha concesso a tutti il permesso di usare tale tecnologia. È il caso del PDF, che è stato “donato” da Adobe e formalizzato in uno standard ISO (ISO 19005, ISO 32000). Qui la genesi non è certo imparziale, ma una volta che il formato è stato proposto come standard aperto, la conduzione ulteriore dello stesso è affidata a comitati tecnici in sede ISO, la cui partecipazione – come per tutti i comitati tecnici di ISO – è aperta a tutti.

Dunque, originalmente o successivamente a una “donazione”, lo standard è affidato a un ente imparziale, non legato o controllato da un attore dominante, ad accesso democratico.

Uno standard è aperto quando non discrimina

Uno standard dovrebbe essere il più neutro possibile sul piano tecnologico, ovvero non privilegiare ingiustificatamente una piattaforma rispetto a un’altra, una tecnologia rispetto a un’altra, un’impresa piuttosto che un’altra, per quanto possibile. Dunque dovrebbe osservare un principio di prudenza nel non richiedere l’adozione di tecnologie esterne non standard, o peggio, non dovrebbe implicare la necessità di ottenere il permesso da qualcuno per utilizzare tutta o parte della tecnologia necessaria.

Condizione necessaria e sufficiente per implementare uno standard è conoscere lo standard (e gli stan-