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62 Open source, software libero e altre libertà

diritti sono riservati” (ma non tutti). Fornisce1 anche un codice HTML-RDF per far sì che anche un computer e soprattutto un motore di ricerca possa comprendere automaticamente le condizioni di licenza e consentire di rispettarne le condizioni di attribuzione in modo altrettanto automatico (vedi sotto).

Attribution (by)

Tutte le licenze Creative Commons prevedono questa clausola (tranne la CC0, che è un caso a parte).

Dunque tutte le licenze che troverete in giro saranno CC by (solo attribuzione) o CC by-qualcosa (attribuzione più qualche altra condizione). Dunque la CC by è la forma più semplice e insieme più liberale delle licenze, nel senso che non ha (quasi del tutto, ma non del tutto!) condizioni di copyleft. In tal senso è molto simile, operativamente, a una licenza BSD o MIT. Il materiale CC-by può dunque essere utilizzato per scopi commerciali, modificato, adattato, incluso in materiale proprietario, purché venga rispettata l’attribuzione di paternità originale.

Chi conosce il diritto d’autore nostrano si potrebbe aspettare che tale elemento sia imposto dall’inalienabilità del diritto morale di essere riconosciuto autore. In parte sì, ma molto in parte. Intanto, tale diritto morale non esiste in tutte le giurisdizioni: ad esempio negli Stati Uniti e in Gran Bretagna esso non è presente. Inoltre, l’attribuzione può indicare l’autore, ma non sempre ciò è vero. Spesso infatti la

  1. All’indirizzo http://creativecommons.org/choose/ si trova una procedura guidata che, attraverso la compilazione di un semplice form, consente anche all’utente inesperto di scegliere tra le sei licenze quella più adatta alle sue esigenze.