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Licenze di software libero e modelli di business) 49

interne1). Questi strumenti restituiscono un rapporto più o meno accurato che costituisce una buona base di partenza.

Per dirla in termini tecnici, occorre sempre fare un minimo di attività di controllo, che sovente viene chiamata “due diligence tecnica”, per scoprire prima quello che, se si scopre dopo, può portare a lacrime amare.

Scegliamo la licenza, no, il modello di business,
no, cosa?

I modelli più gettonati sono (e mi scuso in anticipo per l’abuso di terminologia inglese) dual licensing, open core, freemium, subscription, personalizzazioni e... il modello che potremmo definire “io speriamo che me la cavo”.

Dual licensing

Il modello “dual licensing” è andato molto di moda in passato, faceva piuttosto gola agli investitori esterni (venture capitalist) perché sembrava l’uovo di Colombo. Consentiva di avere i benefici del software libero e intanto di monetizzare come se fosse software proprietario. Tombola!

Aggiungiamo che nel boom delle aziende tecnologiche c’era almeno un esempio vincente: MySQL AB, che con l’omonimo database campione di vendite nel boom delle “dotcom”, era stata comprata da Sun Microsystems per due miliardi di dollari. L’idea che il trucco potesse essere ripetuto ha fatto gola a molti.

  1. https://fossology.org.