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Le licenze di software libero (open source) 45

accesso tramite interfacce di rete al software modificato. In tali condizioni, chi modifica il software deve mettere a disposizione, tramite la stessa interfaccia di rete, l’intero codice sorgente corrispondente alla versione utilizzata. La clausola Affero, nata come un’aggiunta alla GPL, ha poi trovato spazio in una licenza sua propria, denominata GNU AGPL, nella quale rappresenta la clausola 13.1.

Concludendo

Solo riassumendo le licenze di cui abbiamo fatto menzione, abbiamo:

  • tre tipi di BSD;
  • la MIT (multiforme);
  • Due versioni di Apache;
  • Due versioni di LGPL;
  • Due versioni di Mozilla;
  • Due versioni di GPL;
  • La AGPL;
  • Due versioni di EUPL.

Dunque quindici licenze. In più, ci sono in circolazione diverse versioni della GPL con “eccezioni”, studiate appositamente per rendere compatibile il software con altro software sotto licenza diversa. Ce n’è veramente a sufficienza per non andare a cercare altre licenze e per dare materiale di studio ai legali. E questo senza contare la possibilità che il software sia sotto pubblico dominio.

Pensavate fosse facile? Nulla in questo campo è facile. Ma è tutto affascinante. Ora, almeno, avete una mappa ragionevolmente completa delle licenze