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Le licenze di software libero (open source) 37

progetto GNU, un sistema di gestione dei pacchetti per l’aggiornamento e l’installazione di componenti aggiuntive, applicazioni e così via), compila il software a partire dai sorgenti e lo distribuisce come un prodotto a se stante. Di qui il termine “distribuzione” o la sua versione slang abbreviata “distro”. Tutto è GNU/Linux, ogni distribuzione è diversa dalle altre, ma anche simile alle altre.

Debian, appunto, è una distribuzione, che si caratterizza per due aspetti: un proprio sistema di gestione dei pacchetti (tutti con il suffisso .deb) e un relativo programma di gestione (apt), e una scelta piuttosto radicale su quali condizioni debbano rispettare le componenti per essere incluse. Si potrebbe dire “devono essere software libero”, ma il progetto Debian preferì articolare meglio tale requisito e “spacchettare” le libertà in caratteristiche più puntuali, che inserì nelle “Debian Free Software Guidelines”.

In uno sforzo di “vendere” meglio il concetto di software libero, e anche per risolvere una ambiguità del termine “software libero” (che in inglese si dice “Free Software”, dove “free” può anche dire “gratis”) alcuni attivisti e programmatori spinsero per usare un termine d’uso comune che non soffrisse dell’ambiguità “Free Software = software gratuito”, ovvero “open source” (“sorgente aperto”). E venne a tal fine fondata la “Open Source Initiative” (OSI) che si diede il compito di “certificare” cosa fosse open source e cosa no. Come riferimento normativo vennero usate le Debian Free Software Guidelines, alle quali vennero rimossi i riferimenti specifici alla distribuzione Debian, che divennero la Open Source Definition: una sorta di decalogo di caratteristiche che una li-