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142 Open source, software libero e altre libertà

nizzare il software, con tecnologie magari identiche a quelle usate nel pubblico, ma in cui non vi è una separazione tra il fornitore e l’utilizzatore del servizio a sua volta fornito dal software; che poi è la principale ragione per cui ci occupiamo specificamente di cloud con gli accenti a volte negativi che troveremo in seguito.

“Pubblico”, in questa accezione, non riguarda dunque la natura legale del soggetto che si avvale o che fornisce i servizi in cloud, ma si riferisce al fatto che i servizi siano offerti “pubblicamente”. Dunque “pubblico” nel senso di “sulla (metaforica) pubblica piazza”, “a disposizione di tutti”.

In particolarmente ci occupiamo di “Software as a Service” (SaaS) e di “Platform as a Service” (Paas), secondo una nomenclatura ormai accettata universalmente. Servizi in luogo di software.

Le libertà del cloud

Nel cloud (e da qui in avanti useremo questo termine per intendere solo PaaS e SaaS) tutto quello che abbiamo detto in precedenza in termini di openness nel software non vale. Nel software reso disponibile via cloud, infatti, non vi è distribuzione di software, ma soltanto un’esposizione via rete dei servizi che il fornitore decide di mettere a disposizione, e solo con le interfacce e i protocolli da questi predisposti. Pertanto, il “cliente” non può certamente beneficiare delle quattro libertà1: non può usare il software, se non per quello che gli è consentito dal fornitore; non può distribuire il software, perché non lo riceve lui stesso; non può studiare né modificare il software, perché

  1. https://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html.