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— M’ama davvero? — gli disse.

A quella interrogazione a voce repressa, così risoluta e così inattesa, Andrea si voltò per guardarla in viso.

— M’ama davvero? — ripetè Giacinta.

Allora, per risposta, egli le prese una mano e gliela strinse forte.

— T’amo, Andrea! — ella soggiunse, visibilmente commossa.

Andrea la ringraziò con un lungo bacio sulla mano tenuta stretta fra le sue.

Giacinta diè un’altra occhiata, egualmente rapida, verso il posto dove gli altri pendevano tutti dalle labbra del Commendatore che parlava accalorato; e ripresa la sua posizione, intanto che Andrea faceva le viste di attizzare la legna:

— Hai tu fiducia in me? — gli disse.

— Illimitata!... Sono il tuo schiavo.

— Sei tu capace di tener segreto questo nostro amore finchè non ci sarà più bisogno di nessun riguardo?

— Un amore noto a tutti è una gioia sciupata!

— E non ti adombrerai di nulla?

— Di nulla, ora che tu mi hai detto di amarmi!

— E sarai paziente, senza lagnarti mai?

— Sì! Sì!

— Andrea, il mio cuore è tuo, per tutta la vita!

La fiamma del camino si ridestò crepitante in quel punto.

— È un buon augurio! — egli disse levandosi.

Giacinta gli sorrideva tutta illuminata da quei bagliori.