Che passate per via, siate cortesi
Al mendico poeta. 25Indifferente
Passa e non bada quella folla morta.
Ahimè! tutti passâr.
Ài tu veduto
Ne la convalle di Siddim profonda, 30Sotto il nitido ciel di Palestina,
Ài veduto brillar sinistramente
La laguna d’Asfalto? Oh! quelle coste
Di maledetto cener seminate,
Sempre avversarie d’ogni cosa viva; 35Quell’afflitto stridir de la cicogna,
Che agli orli de la perfida marina
Muor sitibonda; quel sepolcro d’acque
De le cinque città di peccatori,
Dove persin quando veleggia il nembo, 40Tacito passa e folgore non vibra;
Mostran con la implacata ira del cielo
Una miseria che ti stringe il core
Amarissimamente.
È pure è in terra 45Una miseria ancor più luttüosa,
Uno spettacol, dove più ti pare
La vendetta di Dio significata.
È un vanitoso popolo d’imbelli
Che non è patria, ed all’ombría d’illustri 50Ruine, da trecento anni riposa
Sognatore perpetüo; e ravvolto
Ne la sdruscita porpora degli avi,
Al patrio sole liberal le membra
Scalda, e bevo le molli aure d’autunzo, 55Immemore sui campi, ove pugnaro
