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i siciliani | 23 |
Sguardo volgemmo e lagrime
Su la Scillèa marina:20
Nè col timor del debole
Contemplavam la morte,
Ma col dolor del forte
Agitavam l’acciar.
4.
Armi fraterne ardeano25
Città, castelli e navi!
Scese fra l’onde e l’aria
L’ombre piangean degli Avi!
Dai suoi profondi vortici
Mise Cariddi un grido,30
Che rimbombò sul lido,
Che spazïò sul mar.
5.
Oh chi può dir, Trinacria,
Terra dal Sol bëata,
Dei figli tuoi la gloria35
Ne la fatai giornata?
Fra la risorta Grecia
E l’ira de’ Poloni
In mezzo a’ tuoi leöni
Spaventerai l’età.40
6.
Or sovra l’elsa splendida
De la detersa spada