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14 al mare jonio

Ricche di vita e di memorie, sacri
Monumenti de l’arte e del pensiero,
Mille dorate tavole pendeano
Per le Joniche sale. Ah, l’arti, dive360
Ricreatrici del civil costume,
Non lascivia d’ingegno, erano allora!
Del patrio amor sacerdotessa ardente
La poesia di Nosside cantava
Ai combattenti giovinetti. I numi,365
0 le memorie de’ vetusti Eroi
Del rapsodo a la musa eran subbietto,
E a l’armonia de’ marmi e de’ colori.
Or chi ti svelse dal fulgido stallo,
Terribile Tonante? Or chi ti ruppe370
La formidata clava, Ercol pensoso,
Che su la combattuta idra spirante
Con leonina maestà sedevi?
Ove il tuo cinto, i tuoi colombi, e il tuo
Di cangiante conchiglia etereo cocchio,375
Diva madre del riso e degli amori?
E tu, più bianca de l’intatta neve
Che de l’Olimpo in cima ultima cada,
Giovinetta celeste, Ebe divina,
Ove sei? Su quali aure erran tue bionde380
Trecce diffuse? Come te, raggiante
Di profumata giovinezza eterna,
Per questi lidi ricorrea serena
La fantasia de l’arte Italogreca.
Pura come la nova alba del mondo385
Fuor da quest’acque emerse in sua gentile