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al mare jonio 13

Del suo riso vital, fin che l’aprile330
Rifiorirà queste campagne, e un cuore
A questa luce batterà, quest’una
Itala sponda splenderà su tutte
Conservatrice e creatrice eterna
De l’armonia, de l’arti e del pensiero!335
Senno è questo di Dio; senno di Dio,
Che su quei campi seminò da l’alto
Squadre, seste, compassi, arpe, colori,
Onde la vita palpitò ne’ marmi
Di Prassitele al cenno, onde la vita,340
Di Zeusi al tocco, come desta emerse
Fuor da le radianti inclite tele.

X


Tutto, ah tutto vi arrise, Italogreci
Figli de l’arte! Di beltà divina
La Sibarita vergine splendea:345
Robuste forme v’offeria la terra
Ove lottò Milone, ove del Sagra
Pugnâr sui campi vigorosi atleti:
E lunghi soli, e profumati climi,
E nitore di cieli, e monti, e mari,350
E diffuse pianure.... oh ben l’albergo
Degli artisti fu questo, e ben provvide
Quando di Geni il popolò l’Eterno.
Qui fra’ lucenti altari e su le svelte
Salïenti colonne un portentoso355
Ordin correa di effigïati marmi.