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al mare jonio 11

Tu guerrier, tu potente unico sofo,
Tu generoso cittadin, tu voce
Conciliatrice di due mondi, ardente275
Martire del pensiero e de l’amore,
Tu presentivi, meditando, l’alta
Necessità d’una parola eterna
Rivelata ai mortali. Astro sublime
Del ciel pagano! Di solinga luce280
Per mille età rifolgorasti il mondo;
Fin che temprato nel gran Sol di Giuda
Su l’orizzonte cristïan salivi
Come gigante a correre la via!
Nel tuo splendor santificato, oh quanto,285
Quale altissimo volo aprìr sovrani
L’Angiol di Bova e l’Angiolo d’Aquino!

IX


Sparso le nivee chiome a l’aura errante,
Negli ampi seni del suo pallio avvolto,
Per queste prode solingo vagava,290
Converso a lo stellato etere: ed era
Una lira il creato, un infinito
Ocean di splendori e d’armonia.
Misterïoso angiol rimaso in terra,
D’un idioma a consolar gli umani,295
La Musica dappria gemea ne l’onde,
Ne le boscaglie sospiranti al vento,
O nel gorgheggio de’ pennuti. Spesso,
O da l’amore o dal dolor percosso,