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4 al mare jonio

De’ monti azzurri circuir le cime
Di porpora gentile; indi, fugate75
Le vaporose ombre supreme, in cielo
Crescer sovrana e glorïosa, e tutta
D’un manto d’oro avviluppar la terra.
Così l’antica civiltà, per voi,
O Tirreni vaganti, in queste piaggie80
I primi lampi del suo disco effuse,
Ch’indi schiarò l’Occaso; e tal successe
Il nomade Pelasgo a queste prode,
Tipo miglior de l’uomo, e qui la santa
De’ nostri padri sapïenza eterna85
Pura trasferse, che fu l’ampio stame
De la superba tunica gemmata,
Onde si cinse il barbaro Occidente;
Fu vivo sol, che per mutar d’etadi
Non venne manco di splendor, ma, pari90
Al Titon de le favole cadute,
Giovane sempre e poderoso, informa
De’ primi veri ogni novella idea,
Ogni trovato degli umani.

V


O Magna95
Grecia, qui fosti! Questo mar fu specchio
A le tue scole cittadine, ai tuoi
Interrogati oracoli profondi,
Ai tuoi sonanti portici! Qui fosti,
Divin paese, unica gente! Ah dite,100