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luigi la vista 361

dobbiamo il risorgimento della patria. La tragedia intima, che in lui, come in altri gentili spiriti moderni, procedeva dalla disuguaglianza fra il volere e il potere, era già prossima alla sua catastrofe, quando egli ebbe sentito che c’era una tragedia più sublime nella lotta sopravvenuta tra oppressi ed oppressori; e interruppe quella, e si gittò e trovò la sua catastrofe in questa. Per tal guisa, egli appartiene a due martirologi; e non saprei indicare un altro carattere giovanile che, con questa doppia aureola, splenda così puro, così grande, così divino. «La morte dei giovani», diceva egli stesso1, «è la migliore delle poesie». E la morte tua, diremo noi, o generoso, è la migliore di tutte le poesie e di tutte le storie!

  1. Memorie cit., p. 207.