Gradatamente profondossi, e, come
In Dio rapita da la Terra, ascese575
I firmamenti, e candida bandiera
Vide da lungi sventolar su trono
Adamantino, e verdeggiarle intorno
Svelte palme d’ulivo — indi, guidato
Da Gabrïel; ne l’armi scintillante,580
E d’azzurro pennon coperto a l’elmo
Giovinetto guerrier venirsen lieto
In fronte a mille.... «Al martire di Cristo
«La corona dei Cieli!» udissi un grido,
E di Gualtiero al denudato capo585
Passò l’ulivo!... accapricciò Gesile,
E dall’ara staccossi, e sull’altura
Col raggio vespertin trasse.... oh in quell’ora
Sotto palma gemente il giovinetto
De la Provenza, vulnerato al fianco590
D’asta nemica, disïosamente
Volto al Carmelo, e, a la sua Terra, e al Cielo
E a Gesile pensando, ultimo fiato
Mise, e lo spazio, cui segnò col guardo,
Libera l’alma valicando, il guardo595
Incontrò de la pia!.... Caddero l’ombre!
Visse Gesile: ritornar, venire
Vide i prodi di Francia: udì mancato1
Il Santo fra i monarchi: al vel si volse
↑1270. Ultima Crociata. A Tunisi sviluppasi la peste. Vi muore S. Luigi con sua moglie Isabella, ed il conte di Nerves suo figlio. Filippo l’Ardito ne trasporta le ceneri in Francia.