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334 il carmelo

     Inorgoglita fastidendo, al core
     Sentia venirsi ardente sprezzo, e ardente485
     Palpito d’ira — o fosse italo sangue
     In sue vene corrente, o vincitrice
     Forza di Ciel, come a miglior ventura,
     Prendea diletto, in cristian costume
     Vagar fra gli ampi padiglion di Cristo — 490
     Quivi, rapita in santa estasi agl’inni
     D’un ispirato giovinetto, accolse
     Le prime aure d’amor! — Fra i Trovatori
     De la bella Provenza, il primo egli era
     L’animoso Gualtiero all’armi e al canto,495
     Ei, soldato sul campo, a le prime ombre
     Usignuol fra le tende, avvicendava
     Brando e liüto, inni cocenti e sangue —
     Era sereno il Ciel: sotto le mura
     Di Damïata a le pesanti schiere500
     Vittorïosa armonica sirventa
     Da le suavi corde alto inviava....
     Oh! al caro volger di quel biondo capo
     Verso i Cieli turchini, al grazioso
     Fremer dei carmi la Raminga intese505
     Secreta ansia e profonda! — In Orïente
     Crescea la notte, ricca di quïete
     Pei Crocïati — a limpida fontana
     Trasse Gesile, ed occuponne il margo,
     Muta gli astri seguendo!.... il crin tradia510
     L’ispide lane, e in fluttüanti liste
     Scendeale al sen — tacea! — Lento sorvenne
     (Tratto fors’ei da vago estro di pianto,