Un popol di pensanti era coperto205
Da le floride balze — Il primo Sole,
Le prime stelle riflettean lor pura
Luce su bianche pensierose fronti
Dai burroni affacciate, e i santi colli
Parean vulcan d’amore e di pensiero — 210
Oh cari dì!... Quando vigor non puote
O di braccia o di cuor: quando la guerra
Avvelena gli affetti, e il tradimento
Spezza la voce dei valenti e il ferro,
Corri ai monti, o soffrente, e t’avvicina,215
Come col guardo, col pensiero al Cielo! —
I figliuoli d’Elia svolgeano almanco,
Per lunghe preci, la rovente spada
De lo sdegno di Dio dai barcollanti
Vitreï troni: indi spedian responsi220
Ai potentati; e senza brandi, o ceppi,
O prudente terror reggean securi
Degli umani le sorti: o almen su l’ala
De la fidanza, ritorcean le piante
Da la sozza Babelle, e intemerati,225
Per lungo anno di veglie e d’astinenze,
Sen tornavano a Dio. Dolce compenso
Si avean frattanto un avvenir di rose,
Mille serene ricordanze, e un calmo
Volger di affetti. Appo i tranquilli argenti230
Di vergineo ruscel, su per l’erbosa
Morbida zolla, a l’ospital frescura
Di solitario salice piangente
Eran felici! e in fondo a le vallate