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308 il cantico dei cantici

     Con la sinistra il collo ei mi recinga,
     E con la dritta mi carezzi e stringa!

sposo


O figlie di Sïonne! Io vi scongiuro,
     Questa diletta mia non la destate
     Nè così dolce sonno e così puro,
     Fin ch’ella noi vorrà, romper le fate!

coro


Chi è costei che pel Deserto ascende,
     E de l’amico a la spalla fidata
     Tutta vezzosa in suo languor si appende?

sposo


Sotto un melo, o Diletta, io t’ho svegliata!....
     Ivi la madre tua ti concepia;
     Ivi la madre tua ti partoria. —



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