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236 il moretto

     Quando sfiori il tuo destrier,
     Il tuo corpo è in mezzo a noi,
     Ai deserti il tuo pensier!

Quando guizzi in vari modi25
     Sul tuo bianco corridore
     Sembri treccia, che si snodi
     D’una spalla sul candore.
     Lini candidi sottili
     Ai tuoi muscoli fan vel,30
     Sembri un cigno, che defili
     Lungo i gorghi d’un ruscel.

O se ritto, in torvo aspetto,
     Come eroe t’atteggi e guati,
     Sembri un sogno, un idoletto,35
     Un pensier di tempi andati.
     Sul caval gittato a corso,
     Solo immobile stai tu,
     Qual dei secoli sul dorso
     Posa immobil la virtù.40

Su, Moretto! Un tuo compagno
     Biondo e bello, e d’anni eguale,
     Superò col suo calcagno
     La tua spalla orientale.
     Un sol gruppo or via stringete45
     Tu con esso, ed ei con te,
     Di due mondi i genì siete,
     Tu la notte, il giorno egli è.