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al mio salice 207


Chi mi ritolse ai cari
     Ospizi de la villa? 50
     Chi dei paterni lari
     M’invidiò la fè?
          Perchè da la gioconda
               Oscurità tranquilla
               Volli a più vaga sponda 55
               Volger, mal cauto, il piè?

Ecco; l’infermo fianco
     Qui riportai di nuovo!
     Qui fastidito e stanco
     Vengo a posarmi ancor!60
          Nulla cangiò sinora!
               Quanto lasciai qui trovo!
               Ch’io vi ricolga ancora
               De la salute il fior!

Ch’io vi risenta, o miti65
     Soli de’ miei vigneti,
     O cantici romiti
     De l’usignuol vicin,
          O tortori gementi
               Da gl’intimi querceti,70
               O profumati venti
               De l’ultimo Appennin!

Più florida pei clivi
     La primavera esulti,
     Il mandorlo e gli ulivi75
     S’ingemmino per me: