Pagina:Canti (Sole).pdf/258


il primo cadavere 201


Muto, percosso da terror profondo
     Adam non piange; e de’ suoi dolci nati20
     Resupino giacer mira il secondo.

Sovra due sorridenti occhi, velati
     D’una strana quiete, ei gli occhi inchina,
     Qual uom, che impetri di spavento e guati.

Più che il paterno amor, la peregrina25
     Cosa, che innante gli sorgea, la morte,
     Promessa da l’ultrice ira divina,

In lui già puote e nella sua consorte
     Terribilmente; e nel suo vergin cuore
     Più che il dolor la meraviglia è forte.30

Eppur senza misura è il suo dolore!
     Il giovinetto che pallido posa
     De le paterne tende era l’amore.

Non vider mai più dilettevol cosa
     Gli angioli, che a la terra eran vicini,35
     Nè più florida guancia e più vezzosa.

Su quei folti capelli e giacintini
     Eva la bocca non ponea, che meno
     Non si udisse doler de’ suoi destini.

De l’esiglio ei vi fea l’aer sereno,40
     Esuli antichi, o del perduto Eliso
     Più consolate le memorie almeno!