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il menestrello 199

Stetti. Non piansi, non tremai, non dissi,105
     Incerto della morte e della vita.
     Su quella tomba gl’immoti occhi affissi
     E lung’ora frattanto era sparita;
     La mia vista d’un velo ricoprissi,
     Nel core io mi sentii l’alma svanita,110
     Un freddo, un gelo orribile avvertii
     D’un avello m’accorsi, e vi morii.

Eppur desio di questa bassa terra
     Quaggiù mi spinge dall’eterne sfere,
     Su mill’alme la mia trasvola ed erra115
     Dettatrice di note lusinghiere.
     In queste brevi pagine si serra,
     Il mio genio, il mio duolo, e il mio potere.
     Innamorati spirti....... a voi favello,
     Un sorriso d’amore al Menestrello. — 120