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198 il menestrello

     Melanconica simile alla sera
     Amante come amante serafino,
     Bella siccome la Beltà nascea
     Nel fuoco eterno dell’eterna Idea.80

Mi amò — Passar più mesi. Irrequieta
     Arcana forza mi spingea lontano;
     Ella sommessa ubbidiente e cheta
     Mi stese in pianto la tremante mano,
     Ed atteggiata a seducente pieta85
     Bianco velo mi porse, e non invano;
     Chè nelle pieghe di quel corto velo
     Per me trasfusi eran la terra e il cielo!

Tardi, ma suonò l’ora del ritorno,
     Lieto volai d’innanti al suo verone;90
     Volgendo l’occhio disioso intorno
     L’usata modulai nostra canzone.
     Era muto ed inerte il suo soggiorno
     Pari a deserto in notturna stagione;
     Da’ balconi, sui tetti e sulle mura95
     Appresi il suo destin, la mia sventura.

Anelante, frenetico, affannoso
     Ratto varcai le brulicanti vie
     E al tempio andai solennemente ombroso
     Che parea conscio delle pene mïe.100
     Sotto l’alte navate speranzoso
     Errai preda di negre fantasie,
     E lessi al chiaro di morente face:
     «Dorme Teresa il sonno della pace».