Te seguian le fanciulle Eridanine
Pe’ sinuosi e floridi viali,
E del pensoso da l’incolto crine
Paventavan gli ardenti occhi fatali.220
De le nove tue rime e pellegrine
Le Minerve del Po sentir gli strali;
E sospirar segrete al tuo concento
Sul sen di latte reclinando il mento.
— Da qual ne approda incognita contrada225
Questo alunno del canto e del valore?
Ne la sua man ventenne, ecco la spada
Splende e la piuma di virtù maggiore!
Il sorriso, che placido digrada
Per la sua bocca leonina e muore,230
D’insueta magia l’alme incatena,
Come il suo verso di profonda vena!
Più che l’Eroe del suo splendido canto,
Move costui bello ne l’armi e saldo,
E il novo carme d’un più forte incanto235
Gl’infiora il labbro sorridente e baldo! —
Così le donne e i cavalier di vanto
Proseguiano, o Torquato, il tuo Rinaldo,
Quando la sera ai circoli festivi
De l’Estense castel bruno apparivi!240
E di Ferrara agl’incliti signori,
Tra lo splendor de le tacenti sale,
Del tuo giovine eroe gl’illustri amori
Con epico narravi inno augurale.