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sorrento o torquato tasso 185


 Te seguian le fanciulle Eridanine
     Pe’ sinuosi e floridi viali,
     E del pensoso da l’incolto crine
     Paventavan gli ardenti occhi fatali.220
     De le nove tue rime e pellegrine
     Le Minerve del Po sentir gli strali;
     E sospirar segrete al tuo concento
     Sul sen di latte reclinando il mento.

 — Da qual ne approda incognita contrada225
     Questo alunno del canto e del valore?
     Ne la sua man ventenne, ecco la spada
     Splende e la piuma di virtù maggiore!
     Il sorriso, che placido digrada
     Per la sua bocca leonina e muore,230
     D’insueta magia l’alme incatena,
     Come il suo verso di profonda vena!

 Più che l’Eroe del suo splendido canto,
     Move costui bello ne l’armi e saldo,
     E il novo carme d’un più forte incanto235
     Gl’infiora il labbro sorridente e baldo! —
     Così le donne e i cavalier di vanto
     Proseguiano, o Torquato, il tuo Rinaldo,
     Quando la sera ai circoli festivi
     De l’Estense castel bruno apparivi!240

 E di Ferrara agl’incliti signori,
     Tra lo splendor de le tacenti sale,
     Del tuo giovine eroe gl’illustri amori
     Con epico narravi inno augurale.