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sorrento o torquato tasso 183


 Era vivace ancor per l’Occidente
     La maraviglia dei trovati regni,
     E pel vasto Ocean l’orma recente
     Degl’Iberi parea storici legni.
     Ogni ispirata ambiva itala mente165
     Ridir d’Alcide vïolati i segni;
     Ed iva innanzi a le più chiare imprese
     La stupenda Odissea d’un Genovese.

 La fantastica luce era mancata,
     Che da le mediane ombre raggiava,170
     E come a terza de la sua giornata
     La vagabonda umanità posava.
     Nè d’ombre e d’auree fantasie velata
     Era l’ora che al mondo allor toccava,
     Nè larga sì, tumultuosa, ardente,175
     Come il meriggio de l’età volgente.

 Nei cruenti sepolcri eran già muti
     I Farinata de l’ausonia prole,
     E i bruni ispidi lucchi eran caduti,
     E de le Bici le severe stole.180
     Sovra tende di rasi e di velluti
     Blandamente ferìa l’Italo Sole;
     E sovra l’elsa del guerrier fulgea
     In ricche gemme la perizia Achea.

 Ma di Allighier la mattiniera musa,185
     Che, col grido de l’aquila, ridesta
     Avea l’Itala Donna entro la chiusa
     De’ barbarici tempi atra foresta;