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178 sorrento o torquato tasso

     Però che ardente d’immortal desio
     Qui men lunge da lui l’alma si trova.
     Nei mai sì belli mi tornaste e cari,
     O curvi itali cieli, itali mari!

 Candida, senza rai, su le tranquille25
     Acque di Baia, ancor pende la luna;
     E per l’äer cilestre a le pupille
     Pur leggera non vien nuvola alcuna.
     Dal Vesbio a Capri, disgradata in mille
     Forme sen va come una lista bruna,30
     E, qual zodiaco pintovi dall’arte,
     I convessi del ciel tremula parte.

 E giù limpido il mar giace senz’onda,
     E par che a un sogno mattutin sorrida,
     Come la prima prima aura gioconda35
     Leve ne increspa la pianura infida.
     Un’amena quïete, una profonda
     Azzurra pace sovra l’acque annida;
     E l’aure, e l’acque, e le costiere intorno
     Sembran l’arrivo presentir del giorno.40

 A poco a poco per le sponde estreme,
     Cadenti a picco sul cilestre piano,
     Più gaiamente il mar mormora e freme,
     Quasi desto dal soffio antelucano.
     Lungi pe’ glauchi clivi intanto geme45
     Il flauto mattinier del mandrïano,
     E giù risponde da le pervie valli
     Un rumore di carri e di cavalli.