Però che ardente d’immortal desio
Qui men lunge da lui l’alma si trova.
Nei mai sì belli mi tornaste e cari,
O curvi itali cieli, itali mari!
Candida, senza rai, su le tranquille25
Acque di Baia, ancor pende la luna;
E per l’äer cilestre a le pupille
Pur leggera non vien nuvola alcuna.
Dal Vesbio a Capri, disgradata in mille
Forme sen va come una lista bruna,30
E, qual zodiaco pintovi dall’arte,
I convessi del ciel tremula parte.
E giù limpido il mar giace senz’onda,
E par che a un sogno mattutin sorrida,
Come la prima prima aura gioconda35
Leve ne increspa la pianura infida.
Un’amena quïete, una profonda
Azzurra pace sovra l’acque annida;
E l’aure, e l’acque, e le costiere intorno
Sembran l’arrivo presentir del giorno.40
A poco a poco per le sponde estreme,
Cadenti a picco sul cilestre piano,
Più gaiamente il mar mormora e freme,
Quasi desto dal soffio antelucano.
Lungi pe’ glauchi clivi intanto geme45
Il flauto mattinier del mandrïano,
E giù risponde da le pervie valli
Un rumore di carri e di cavalli.