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172 un'ora


Presso la tenda, ove beata posi,
     Le lunghe veglierò notti stellate:
     Respirerò de’ tuoi labbri vezzosi95
                    Le dolci aure adorate!

Ed ove il Sole ti combatta, e meno
     Ti venga il piede giovanil su l’orma,
     Così ti recherò sovra il mio seno,
                    Come bambin che dorma.100

Non curerò se rovinosa innante
     La via mi fugga tra dirotti massi,
     Se insanguinate torcerò le piante
                    Dai perigliosi passi.

Sol che tu, fra le mie braccia raccolta,105
     Desta, mi volga una parola, un riso,
     E la candida mano, alcuna volta,
                    Mi passi tu sul viso!

E — allor che il Sole sarà vòlto a sera,
     Il Sol di questa giovanil giornata,110
     E vuota irraggerà l’errante sfera,
                    Onde sarai passata —

Con te, con te le sante aure celesti
     Valicherò, forte gridando a Dio:
     «Sii benedetto, che costei ponesti115
                    Compagna al viver mio! »