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a s. luigi gonzaga 163


Chi può ridir quali estasi,
     Quai rapimenti arcani50
     Nel sangue del cilicio
     Quell’alma inebbriâr,
Che nata i falsi a vincere
     Allettamenti umani,
     Non visse che per gemere,55
     E immensamente amar?

Quell’anima, turibolo
     Di paradisio incenso,
     Sempre conversa a l’etere
     Da la mortal prigion,60
Calma sedea sul demone
     Che ne ribella il senso,
     Come pensosa vergine
     Su domito leòn!

È allor che da le candide65
     Spoglie avvenenti emerse,
     Ove fioria ne’ triboli
     Pudica gioventù,
Sovra una nube cerula
     L’ali d’argento aperse,70
     Intemerata e splendida
     Come venia quaggiù.

Qual peregrin, che reduce
     Di perigliosa via
     Mondi riporti i sandali75
     Del fango del cammin,