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selim-bey | 137 |
Le curve labbra levemente aperte,
Giunte le nivee palme in su’ ginocchi,
Siede sola e pensosa, e al ciel converte
Di rugiadose perle umidi gli occhi.700
È immobil tutta come salma inerte,
Quasi cura mortal più non la tocchi:
Soltanto il crin, cui la fresc’aura scote,
Or gli omeri le vela ora le gote.