Di che forte sorpresa Ida meschina,
Bella fra sorridente e dispettita,
Più fortemente fra le braccia il chiuse,615
E carezze e rampogne insiem confuse.
-«Perchè taci, o Bey? Perchè sì mesto?
Perchè d’Ida il vegliante occhio declini?
Perchè da’ tuoi riposi esci sì presto,
E pensoso e solingo erri i giardini?620
Aprimi, deh, qualunque ei sia, codesto
Misterïoso affanno in che ti ostini!
Consenti almen ch’io non ti lasci, e fida,
Senza saperli, i mali tuoi divida!
«Eppur come sì tristo esser si pòte625
In questo riso del mattin? Non odi
L’aure e l’acque alternar musiche note,
Riprender l’usignuol le sue melodi?
Non provi tu cento dolcezze ignote?
Di questo riso universal non godi?630
Se in ogni istante non ti amasse il core,
Ben da quest’alba apprenderia l’amore!
«Oh, tu sorridi! Il so ben io: parola
Mai non ti volgo, che d’amor non sia!
Tu perdonar mi dei! Dessa è la sola635
Musica che risponde a l’alma mia!
Non volendol talor del sen mi vola
Questo accento di foco e d’armonia,
Quasi, non pago de’ suoi gaudi occulti,
Nel ricrederli al labbro il cor mi esulti.!»— 640