Un Eunuco infedel volse la chiave
D’un uscio che girò facile e lento;390
Poi nulla udissi, tranne il vento, e l’onda
Che giù fremea per l’odorata sponda.
Come gazzella saettata al fianco,
Ida correa per solitaria via,
Volta a’fanali d’un ostel, che bianco395
Le apparia per la notte e disparia;
E il piè talora contenea, già stanco,
Ricovrando il respir che le fallia,
E volto appena un fuggitivo istante
In via più levi riponea le piante.400
Quinci una ombrosa femminil fierezza,
Quindi più forte amor scoteale il petto;
E mentre disvolea per alterezza
Entrar d’altrui, non aspettata, il tetto,
A quelle mura, onde sparia l’altezza,405
L’avea levata un prepotente affetto,
Sì che fra mesta peritante e lieta
Del notturno cammin tenne la meta.
Su fulva pelle di leon seduto,
Al chiaror di velati aurei doppieri,410
Giacea Selim, curvo al chibocco, e muto,
Come errante in balìa d’alti pensieri:
Quando, precessa da spaì barbuto,
Quasi raminga innamorata Peri
Di giovinezza e di beltà raggiante415
Ida gli stette inopinata innante.