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selim-bey 119

Traverso ai circondanti alberi è tale
     Il suo candor, che da l’avverso mare
     Una candida perla orientale
     Chiusa in un cerchio di smeraldo appare.
     Su le rosee torrette ultima sale205
     La curva luna in cima al militare
     Grave pennon, che maestoso e lento
     Su l’asta ondeggia o si rigonfia al vento.

Per quei difesi e floridi recinti
     Giran d’acacie giovani boschetti,210
     Sinuosi viali e laberinti,
     Festoni, aiuole, cupole e poggetti,
     Fresche ombrelle di palme e terebinti,
     Acque lucenti in dïasprati letti,
     Riversantisi in giù nitide conche,215
     Care a la voluttà molli spelonche.

Pur questo albergo agl’intimi piaceri
     Sacro in tutto non è: di volta in volta
     Risonar tu vi udresti inni guerrieri,
     E il vigil grido de l’alterna scolta.220
     Al nitrito di Tessali corsieri
     Degli arcati rimbomba atrii la volta,
     E per le scale ricorrenti e vaste
     Balenan sciable di Damasco ed aste.

Ricco di chiara gioventù fiorente225
     È il guerrier che vi alberga; e sì, che appena
     Il quinto lustro ei varca, e d’Oriente
     Quant’è la terra de’ suoi fatti è piena.