E come lentamente ella passava
Sonavano i pianeti e un’infinita
Fragranza per l’eterne aure volava.
Ma allor che muta e splendida e romita
Stette in sembianza di sorgente luna95
Sul confine del tempo e de la vita,
Emerse fuor da la sua landa bruna
L’aspide eterno, e la divina assalse
Precipitoso a l’ultima fortuna.
Ed ella il vide, nè di lui le calse,100
Ma sul capo gli pose il piè divino,
Sì l’antico di Dio bacio le valse!
Tacita pel sonante aere azzurrino
Col piè sul trionfato angue permane,
E il viso a l’ombre de la terra inchino!105
Umile ed alta splende, e da le arcane
Forme traspar vittoriosa e bella
La carità de le sventure umane.
E par dica, beata, in sua favella:
Oh non per me, ma per colui che vide,110
Ed esaltò l’obbedïente ancella!
E in tanta luce a l’ispirato arride
Artista, ch’ei, come in delirio, accusa
L’arti al connubio del pensier malfide.