Or come il novo aprile
Rinfronderà le ville in Mergellina,20
A l’antica, o gentile,
Per te ritornerò dolce rapina;
Poi che mi apprendi in graziosi modi
Quanto ai gracili e implumi orfani approdi.
Oh il potevi tu sola!25
Tu sola, amor de l’usignuol possente1
Che le notti consola
E il vigile dolor de l’occidente;
E d’ispirate melodie profonde
Del secolo a le gravi ansie risponde.30
Tu che sedente a l’ara
Del Genio i suoi divini estri alimenti,
E invidiata e cara
Sacerdotessa di sue note ardenti,
Primiera accogli i numeri sovrani,35
Onde i teatri fremeran domani,
Tu de l’armoniosa
Alata madre divinar potevi
Ogni cura pietosa
Che le mestizie de l’esiglio allevi40
Ai suoi perduti, se pietà può mai,
Alleggiar tutti de l’esiglio i guai!
↑Giuseppe Verdi, che rimane abitualmente in una sua Villa, detta S. Agata, messa in riva al Po.