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ADDIO A GIUSEPPE VERDI



Addio! Queste azzurrine onde, quest’aure,
     De la tua nota poderosa esperte,
     Te ridonino ai campi, ove solingo
     A l’arte vivi ed a l’amor. Ch’io senta
     Sovra il cor mio ripalpitar codesto5
     Cor, che fe’ tanti palpitar: ch’io senta
     Ancora il tocco de la man che scrisse
     Di Manrico il lamento. Anche un istante,
     Ed al tuo sguardo falliran pel cielo
     Questi marmorei poggi, e quel Vulcano,10
     Come il tuo core, ardente, e, come il tuo
     Core, profondo: scenderà pensosa
     La Sirena fra l’acque, e le gentili
     Ninfe de l’Echia cercheranno invano
     I tuoi sguardi aquilini,15
     E la fosca e severa onda de’ crini.

Addio! La mente con più forte amore
     Guarda le cose che sparîr. Siccome
     Più bello appar quanto men presso il miri,
     Pennel fiammingo, le rimote gioie,20
     Le ricordi o le speri, assai più vaghe
     Ridono a l’alma. Un crepuscol rosato,
     Una nebula d’or confonde e vela
     Quanto v’ha di caduco, e a la speranza