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sulla eloquenza del foro penale 71

I suoi riposti ammonimenti aprisse.
     Ossequïoso il popolo traeva,
     Come a pubblica festa, in sull’arena
     De’ banditi Comizi: e la fanciulla
     Atenïese con intenti sguardi135
     Parea seguisse i fulmini cadenti
     Da la tribuna: i rapidi risalti
     Del colmo sen, le immote labbra schiuse
     In lieve arco di porpora, e le nari
     Irrigidite di gentil fierezza140
     Rivelavan l’ardor de la rapita
     Ascoltatrice; e, se parola alcuna
     Mal redolente d’Attica fragranza
     La venisse a ferir, le balenava
     In un vezzoso corrugar di ciglia145
     L’ira segreta. Oh begli anni di Atene!
     Oh perchè, Federico, oh perchè mai
     Chi bruscamente il limitar del foro
     A le Grazie contende, a quei felici
     Anni un guardo non dà? Se la moderna150
     Ricrescenza del senno e la superba
     Virilità de’ tempi indi ogni vezzo
     Volgono in fuga, ove ragion si accampi
     Rigida e sola, or non ha forse il Vero
     Le sue splendide forme? E forse il sole,155
     Perchè tante propaga onde di luce,
     Men bello pe’ celesti archi vïaggia?
     E i deserti e le rupi e i nembi or forse
     Non hanno anch’essi una beltà natia,
     Parte di quella, onde al creato arrise160