La menzogna e l’error; comminatrice
Di quadrilustre affanno, omai sfrenate20
Le vindici saette avea l’accusa.
Ma come franca progredia la tua
Voce possente, resolute in giro
Ivan quell’ombre riperdendo il campo:
Per che, rorida ancor d’immeritato25
Pianto ed effusa di pudica gioia,
Trïonfatrice l’innocenza apparve.
Così quando l’acuta aura serena,
Che vola innanzi al dì, per l’eleganti
Ville i vapori della notte investe,30
Splendida e bella d’immutabil riso
Marmorea Ninfa da le nebbie emerge
Sul suo candido stallo, e rugiadosa
Vagamente balena incontro al sole,
Che d’un roseo pudor tempra le nevi35
De le nitide forme. Un prolungato
Plauso trascorse le propinque sale,
Precessor de la gioia, onde rifulse
La magion di colui che non indarno
Confidò nel tuo senno. Oh non per anni,40
Nè per eventi obblïerò quell’ora,
Che te, fervido ancor de la durata
Tenzon, contenni fra le braccia, e ardenti
Baci al tuo labbro aggiunsi, ove peranche
Quasi in arpa che cessi, ivano gli echi45
De la vittrice concïon fremendo.
Nè valse il suon de la benigna lode,
Di che degnavi confortar fra gli estri